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Commissione Segre: la relazione conclusiva

27 Giugno 2022

Su Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d'odio

Il 23 giugno 2022, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, si è tenuta la conferenza stampa della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, per presentare la relazione sulle attività svolte nell’ambito dell’indagine conoscitiva “sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi di odio, con particolare attenzione alla evoluzione della normativa europea in materia”.

La Presidente Liliana Segre ha aperto la presentazione ripercorrendo le tappe principali della sua infanzia e adolescenza, ricordando come all’età di otto anni sia stata trasformata in una “bambina invisibile” dai suoi coetanei e sia diventata un “bersaglio d’odio”, ricevendo minacce di morte e insulti. Poi, come noto, il tentativo di fuga verso la Svizzera e l’orrore del campo di concentramento di Auschwitz, e ancora la marcia della morte verso la Germania e, finalmente, la liberazione. La senatrice ha ribadito di essere ancora oggi vittima del linguaggio d’odio e ha dichiarato che la Commissione e il linguaggio d’amore in opposizione a quello d’odio rappresentano la sua eredità morale.

Il Vicepresidente della Commissione Andrea Verducci, a sua volta, si è detto entusiasta del lavoro svolto dalla Commissione e ha auspicato un pronto intervento legislativo per garantire da un lato, la tutela delle vittime, e dall’altro, uno strumento di regolazione dei social network.

Nel documento conclusivo dell’indagine, approvato all’unanimità da tutti i membri della Commissione, viene citato, tra gli altri, il contributo di valore della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio e si pone in evidenza come, per combattere la diffusione dei discorsi d’odio, amplificata dalla capacità di propagazione della rete, serva una definizione giuridicamente vincolante degli stessi a livello sovranazionale e, nell’attesa, un intervento urgente del legislatore italiano. Una definizione giuridica vincolante di discorsi d’odio, infatti, si renderebbe necessaria per l’implementazione effettiva della tutela, nell’ambito dell’istigazione all’odio online, garantita dal Digital Services Act europeo, una volta che entrerà in vigore.

Inoltre, apprezziamo come sia stata posta in evidenza la necessità di dotarsi, a livello nazionale, di strumenti validi per tutelare le vittime dei crimini d’odio e garantire un’adeguata conoscenza del fenomeno, finora sottostimato, attraverso una raccolta dati mirata. Infine, riteniamo altresì importante che il Parlamento italiano sia stato richiamato alla responsabilità di promuovere l’introduzione di strumenti normativi specifici relativi all’odio online e alla regolazione della rete, rimarcando che “in assenza di un intervento pubblico, rimane solo lo strapotere di soggetti privati che finiscono per stabilire “chi può dire cosa” sulle ‘loro’ piattaforme”.

Per visionare il resoconto della seduta dove sono reperibili gli allegati della relazione della Commissione Segre clicca qui.

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