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Verso lo spettro dell'odio

Promosso dall’Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali (UNAR), Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano), con l’Istituto della Ricerca Sociale (IRS) e con Associazione Carta di Roma, il seminario “Educazione e formazione nel contrasto all’hate speech. Il ruolo dell’intelligenza artificiale e delle contro-narrazioni” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano il 14 dicembre, è stato organizzato nell’ambito del Progetto REASON – GA No. 963771, finanziato con i fondi dell’Unione Europea (Rights, Equality and Citizenship Programme 2014-2020).

«Per studiare il discorso di odio porre al centro i gruppi target. Il contenuto dell’espressioni di odio, possono essere definiti come tali attraverso l’individuazione di tre elementi: il disscorso vuole provocare un danno, il discorso incita alla violenza, c’è una categoria/individuo specifica come bersaglio» evidenziano Milena Santerini e Stefano Pasta dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Emanuel Rota, Professore European Union Center dell’Illinois, sottolinea come «l' 80% del pubblico americano si senta vittima di una molestia ed è la ragione per cui la nuova frontiere dell’hate speech negli Stati Uniti è legata al suo inquadramento come micro aggressione».

Triantafillos Loukarelis, direttore UNAR, pone in evidenza «l’importanza di trovare strumenti che possano rilevare l’hate speech in modo uniforme, fondamentale è un’azione congiunta con le istituzioni per la realizzazione di un piano nazionale antirazzismo».

«Ruolo centrale della moderazione online e di una comparazione sistematica su lessico e terminologia a livello europeo. La sfida è di costruire algoritmi in cui le parole riescano a disambiguare i contesti e le cosiddette “fallacie retoriche”» ribadisce Federico Faloppa, Docente di Linguistica, Università di Reading, UK.

Flavia Pesce, Direttrice IRS – Istituto per la Ricerca Sociale ribadisce come «la sfida sia di costruire un algoritmo sociale in grado di rilevare bersagli e contenuti di hate speech su diversi tipi di target/gruppi bersaglio».

Paola Barretta, coordinatrice Carta di Roma: «l’uniformità della rilevazione, rimozione degli ostacoli e delle discriminazioni sistemiche vanno nella direzione di togliere gli alibi alle piattaforme nelle policy di rimozione dei contenuti di hate speech».

Roberto Bortone, Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali, UNAR sottolinea infine come «il progetto REASOn va nella direzione di un imoegno da parte delle istituzioni  di fornire degli strumenti ai cittadini ed alle cittadine di maggiore consapevolezza sul chi siano i gruppi bersaglio ed in che modo possano contribuire al contrasto dell’hate speech stesso».

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